Orari e Farmacie di Turno
Il sangue delle vene periferiche arriva al fegato dall’intestino e contiene tutte le sostanze, assorbite durante la digestione, che devono essere trasformate affinché l’organismo possa utilizzarle. Grazie al filtro epatico le sostanze utili vengono recuperate mentre quelle potenzialmente nocive (inclusi farmaci, alcool, solventi, formaldeide, pesticidi e additivi alimentari) vengono neutralizzate e messe in sicurezza per essere poi eliminate attraverso le urine o le feci. Questo importante organo non fa solo da filtro, ma produce e immagazzina sostanze come una vera e propria centrale biochimica. Per esempio produce colesterolo e trigliceridi ma anche la bile, crea inoltre una riserva di zuccheri, trasformando uno zucchero semplice (il glucosio) in molecole complesse di glicogeno, che costituiscono una riserva di energia e quindi contribuisce anche a regolare i livelli di zucchero nel sangue. Capiamo quindi che il fegato interviene attivamente nel metabolismo dei nutrienti, è fondamentale per i processi di digestione e rappresenta un deposito di glicogeno, ferro e diverse vitamine. Il corretto funzionamento epatico è indispensabile per mantenerci in buona salute. È importante ricordare che il fegato non ha capacità di detossificazione illimitata: può terminare la sua scorta di antiossidanti e quindi non riuscire a garantire un processo di detossificazione ottimale. Un carico epatico elevato si traduce quindi inevitabilmente in un aumento dello stress ossidativo.
AFFATICAMENTO EPATICO
Un fegato appesantito può essere responsabile di tanti fastidiosi malesseri e occorre imparare a non sottovalutare i sintomi, di un affaticamento epatico, spesso poco chiari: pelle grassa e spenta, senso di gonfiore e pesantezza, alitosi, difficoltà digestive e stanchezza continua. Un’alimentazione scorretta, stress e stili di vita frenetici o sedentari sovraccaricano il lavoro del fegato, con ripercussioni negative sul benessere di tutto l’organismo. Durante i cambi di stagione, dopo periodi di alimentazione disordinata o grandi abbuffate (come le feste natalizie e quelle pasquali), alla fine dell’inverno, quando abbiamo seguito una dieta più ricca di grassi è bene sostenere l’attività di questo importante organo e prendersene cura.
COME MANTENERLO IN SALUTE
Bisogna innanzitutto fare attenzione all’alimentazione e allo stile di vita. Il primo consiglio è quello di consumare pasti leggeri, contenenti tutti i nutrienti nelle giuste quantità e proporzioni prendendo spunto dal piatto di Harvard: ad esempio no a grassi saturi e prediligere grassi buoni come gli Omega3; evitare l’abuso di alcol e limitare il consumo di farmaci solo ai casi di necessità, ridurre il consumo di zuccheri semplici. L’eccesso di cibo è uno dei motivi del malfunzionamento del fegato, perché gli impedisce di impegnarsi anche nella detossificazione dell’organismo, oltre che nella sintesi e nell’elaborazione dei nutrienti.
È bene ricordare che i veri protagonisti della detossificazione, gli operai che lavorano senza sosta nella nostra centrale biochimica epatica sono gli enzimi, che lavorano bene solo se dispongono dei loro cofattori. I principali Cofattori enzimatici a livello epatico sono: Vitamine gruppo B, Zinco, Rame, Selenio, Cromo, Magnesio, Vitamina C. Queste sostanze si trovano soprattutto nella frutta, nel pesce, nella verdura e nei cereali integrali. È importante dunque aumentare il consumo di alimenti dalle proprietà depurative e antiossidanti come carciofi, cardi, cavolfiori, broccoli, barbabietole, verdure a foglia verde, tè verde.
In particolare carciofo, cardo mariano e tarassaco sono un vero toccasana per il fegato: proteggono gli epatociti, favoriscono la digestione e la produzione di bile, favoriscono il drenaggio dei liquidi e hanno azione antiossidante. Il carciofo è da sempre utilizzato per le sue proprietà digestive grazie alla cinarina presente nelle foglie; il cardo mariano, invece, contiene la silimarina, un fitocomplesso utile per favorire il benessere epatico e ostacolare l’interazione di alcune sostanze nocive con le membrane degli epatociti. L’uso del Tarassaco come depurativo risale alla medicina popolare dove era impiegato per eliminare le sostanze nocive accumulate durante l’inverno. Nell’ambito dell’integrazione alimentare, queste tre piante possono essere consumate in forma di estratti secchi, tintura madre o tisane, ma in caso di bisogno è meglio preferire gli estratti titolati, maggiormente concentrati e più biodisponibili, magari in associazione con antiossidanti come la metionina e la N-acetilcisteina.
Il fegato è il regista del metabolismo e se lavora bene si possono avere diversi benefici immediati:
Fonte: rivista Farmacisti Preparatori Inverno 2021 – Unifarco
Rughe attiniche: una tipologia di rughe che si presentano verticalmente sul viso “effetto plissé” e sono dovute in primis alla fotoesposizione.
Con i primi soli attenzione alla comparsa delle macchie, un inestetismo diffuso che richiede le armi giuste per essere contrastato e attenuato.